Il campo della pet therapy si è interessato al benessere dei soggetti con lo Spettro Autistico, sia a livello terapeutico che a livello riabilitativo, al fine di permettere al soggetto di vivere in modo più soddisfacente integrandolo alla realtà.

Con la Pet Therapy si cerca di lavorare su campi come la relazione e la partecipazione; in alcuni casi si utilizza la presenza del cavallo, per la sua valenza empatica, in un ambiente giocoso e stimolante; tutto ciò con una metodologia precisa visionabile qui.

Una grande novità vi è però in Italia, ed è unica nel mondo: "asini in corsia", come viene chiamata. Si tratta di far godere ai soggetti con Spettro Autistico della compagnia degli asini. L'asino non è sempre stato ritenuto un animale da compagnia, bensì un animale propenso ai lavori pesanti in campagna.

Recentemente si è rivalutata la sua specialità; infatti, non tutti sanno che l'asino è docile quanto e più di cane e gatto, è più ammaestrabile e prevedibile, cosa fondamentale per i soggetti con Spettro Autistico.

L'idea è nata nell'ospedale Fatebenefratelli di Genzano, vicino a Roma, dove i soggetti di Autismo (ma anche i pazienti con Alzheimer) possono sperimentare i benefici dell'onoterapia. La novità è soprattutto quella di aver creato una vera e propria mini fattoria all’interno dell’ospedale stesso, dove alloggiano 4 asinelli, Concetta, Yura, Rosina e Margot. Gli asini vengono assistiti dall’Antas Onlus che ormai da anni cerca di trasmettere l’efficacia dell’onoterapia come medicina tradizionale. 

I pazienti hanno un unico compito, quello di prendersi cura dell’asinello a loro affidato.

Questo percorso ha come obiettivo quello di migliorare il rapporto che i pazienti hanno con loro stessi attraverso l’animale.

Va considerato che l'asino ha una taglia ridotta rispetto al cavallo, e ha un'andatura più lenta; di conseguenza i bambini hanno meno paura e si approcciano più tranquillamente all'animale.

A noi questa idea è piaciuta molto, a voi?